La Scrittura: Voce dell’Anima
La scrittura è una traccia unica e irripetibile di ogni individuo, una firma dell’anima che racconta molto più di quanto possiamo immaginare. Quando la scrittura nasce all’interno delle mura di un carcere, acquisisce un significato ancora più profondo. Ogni tratto, ogni curva, ogni pressione sul foglio si carica di emozioni, di storie non dette, di conflitti e, talvolta, di speranze.
Questo lavoro nasce dall’intento di utilizzare la grafologia come una lente capace di penetrare oltre le apparenze, per comprendere l’interiorità di persone che vivono una condizione di privazione della libertà. La grafologia non è solo una disciplina tecnica: è uno strumento umano e sensibile, capace di cogliere sfumature emotive e tratti caratteriali attraverso il segno grafico. In un contesto carcerario, dove la parola spesso è vincolata o censurata, la scrittura diventa un veicolo per far emergere ciò che le sbarre non possono imprigionare: la complessità e la dignità della persona.
Questo lavoro è il frutto di un percorso che unisce rigore scientifico e rispetto umano. Si propone non solo di analizzare, ma di dare voce ai detenuti, mostrando come il loro vissuto si rifletta nei segni grafici. È un invito a guardare oltre il pregiudizio, a vedere nell’altro non solo il passato che l’ha portato in carcere, ma il presente e il potenziale futuro che si rivelano attraverso la scrittura.
Attraverso la mia esposizione l’uditore, non solo scoprirà il valore della grafologia applicata al contesto detentivo, ma sarà anche guidato in un viaggio emozionante e profondo nella complessità dell’animo umano. buona visione